mercoledì 3 luglio 2013

Il gioco: strumento educativo



Lo spirito del gioco pervade tutta la vita delle unità, coinvolgendo ragazzi e capi così da finalizzare ogni attività ad uno scopo appassionante e divertente.
Il gioco è il mezzo per caratterizzare tutte le attività in un clima di gioia, di fiducia e di lealtà verso gli altri e verso se stessi.
Il gioco consente al ragazzo e alla ragazza di vivere e conoscere la realtà, di esprimere se stessi, di sviluppare creativamente le proprie doti, di acquisire il senso del gratuito, di cogliere capacità e limiti personali, di comunicare e collaborare con gli altri.
Il gioco fa parte del mondo del bambino; diviene pertanto elemento centrale della metodologia della branca. Attraverso il gioco i bambini si misurano continuamente con se stessi, conoscono il proprio corpo, ne acquisiscono il controllo, si esprimono e comunicano con gli altri, con creatività e fantasia. Giocando i bambini imparano a sperimentare, osservare e interiorizzare consapevolmente le regole, ad avere rispetto degli altri, ad accettare i propri limiti facendo sempre del proprio meglio per superarli, e a collaborare con gli altri.
Lo spirito del gioco avventuroso pervade  tutta la vita del reparto, coinvolgendo ragazzi, ragazze e capi, così da finalizzare ogni attività a uno scopo appassionante, educando al senso della gratuità inteso come operosità gioiosa e disinteressata. È lo stile con il quale vengono affrontate anche le difficoltà. È attraverso il gioco che l’esploratore e la guida traducono in attività l’avventura che richiede a ciascuno la capacità di misurarsi con l’imprevedibile e di imparare così a valorizzare le proprie potenzialità.
Gioco dei numeri o Alce Rossa

Il gioco è un elemento fondamentale per la coesione e la costruzione della Comunità R/S. È importante quindi vivere il gioco come pratica di accoglienza e di autentica fraternità senza relegarlo a singoli momenti episodici. Con le sue caratteristiche di spontaneità, gratuità, espressione del singolo e della comunità,alimenta il piacere di stare insieme, migliora la partecipazione alla vita della comunità, educa alla positività, alla speranza, alla gioia di vivere ed è occasione per esercitare l’onestà e la lealtà.




giovedì 27 giugno 2013

Vita comunitaria



Lo scautismo è una proposta di vita comunitaria, in cui ciascuno sviluppa la propria identità e ha un suo ruolo, e in cui l’impegno e la responsabilità del singolo sono indispensabili per la crescita della comunità.
L’esperienza comunitaria aiuta il ragazzo e la ragazza ad acquistare fiducia in se stessi e ad aprirsi agli altri, grazie al senso di appartenenza e al clima di fraternità, di gioia, di rispetto e di fiducia che caratterizzano la comunità.
In particolare l’esperienza comunitaria insegna: il metodo democratico nell’assunzione e nell’esecuzione delle decisioni, tramite il coinvolgimento di tutti i membri della comunità; la conoscenza dei punti di vista altrui, il confronto con i propri, la ricerca di punti di vista comuni, alla luce dei valori della Legge, della Promessa e del Motto; la progressiva assunzione di impegni e responsabilità attraverso il graduale sviluppo dei ruoli, degli incarichi e delle funzioni.
È opportuno che il numero dei ragazzi e/o delle ragazze nelle unità sia tale da consentire l’instaurarsi di un reale legame di fratellanza e di un sentimento di appartenenza alla comunità e la verifica della progressione personale di tutti.

Educazione al servizio



L’intera proposta educativa scout ha il suo fine ultimo nella scelta adulta di servire, ad imitazione di Gesù, impegno assunto con la Promessa e maturato con la Partenza, conseguendo così la propria felicità procurandola agli altri.
L’educazione al servizio del prossimo si attua progressivamente lungo tutto il cammino scout, iniziando dalle buone azioni dei lupetti e delle coccinelle, per passare alla buona azione dell’esploratore e della guida, fino al servizio a carattere continuativo del rover e della scolta che lo scelgono come stile di vita e atteggiamento che caratterizza l’uomo e la donna della Partenza negli ambiti della comunità ecclesiale, della politica, del volontariato e delle relazioni più in generale.
Il ragazzo e la ragazza vengono così stimolati ad utilizzare le capacità acquisite in una costante testimonianza di attenzione agli altri e di tensione al cambiamento in ogni ambiente di vita.

lunedì 3 giugno 2013

Educazione alla cittadinanza



L’educazione alla cittadinanza e all’impegno politico è presente in modo intrinseco nello scautismo che propone a ragazzi e ragazze una dimensione comunitaria che li aiuta ad affrontare il complesso sistema di relazioni che ne derivano. I valori del metodo scout indirizzano, inoltre, verso la scelta della solidarietà, intesa ad affermare e difendere il primato assoluto della persona umana e della sua dignità.
L’educazione alla cittadinanza richiede una precisa intenzionalità da parte dei capi educatori: essa deve infatti considerare il ragazzo, e con esso l’unità, soggetti politici attivi e passivi all’interno della realtà che li circonda.
Il ragazzo deve cioè essere aiutato a rendersi consapevole dei diritti e dei doveri sociali che ha, attraverso azioni reali e concrete: di analisi critica delle situazioni alla sua portata di comprensione che lo vedono o lo possono vedere coinvolto; di progettazione, con l’unità e con altre forze presenti sul territorio interessato, di soluzioni, adeguate alle sue capacità, risolutive al problema individuato; di partecipazione personale efficace per il raggiungimento delle soluzioni stesse.
L’educazione alla cittadinanza è favorita anche dalla testimonianza dell’impegno politico vissuto dai capi (nel rispetto delle compatibilità indicate dall’Associazione) trasmesso anche nel servizio educativo svolto in Associazione nella formazione di future generazioni, oltre che dalla presenza attiva della comunità capi in quegli ambiti del territorio dove le sue specificità di Associazione educativa la chiamano.




sabato 25 maggio 2013

Educazione all'amore e coeducazione



Lo scautismo riconosce in ogni ragazzo e ragazza una persona unica e irripetibile, perciò diversa ed originale in ogni sua dimensione, compresa quella affettivo sessuale.
Tale riconoscimento rende fondante la scelta della coeducazione che, proposta come valore e utilizzata come strumento, sostiene l’azione educativa di tutta la proposta scout.
Crescere insieme alle persone vicine, diverse nel corpo, nella storia, nelle aspirazioni, vuol dire cogliere la reciprocità, che è non solo riconoscimento, accettazione e valorizzazione della diversità sessuale, sociale e culturale dell’altro, ma anche relazione da cui non si può prescindere per giungere alla piena consapevolezza di sé.
L’Associazione crede fermamente che dal rapporto particolare uomo donna nasce la famiglia umana e scaturisce la vocazione dell’uomo a vivere con l’altro, perciò propone attraverso l’incontro tra i due sessi un cammino di crescita che, partendo dalla scoperta e dalla conoscenza della propria identità di genere, conduca alla scoperta ed alla conoscenza dell’altro, per instaurare con esso un dialogo ricco e costruttivo, attraverso cui rileggere e riflettere sul proprio modo di essere uomo o donna, superare ruoli e modelli precostituiti e collaborare in modo fecondo.
Nella reciprocità e nel dono di sé, lo sviluppo della identità di genere e la relazione interpersonale orientano, con crescente profondità ed intensità, la dimensione affettiva e la capacità di amare di ognuno.
Nella realizzazione di questa proposta l’uomo e la donna partecipano al progetto creativo di Dio.
Nel suo significato strettamente metodologico, coeducazione significa anche far vivere ai ragazzi dei due sessi esperienze in comune, secondo un progetto educativo unico che preveda attività comuni continuative o frequenti e regolari. Le attività comuni hanno lo scopo di portare ragazzi e ragazze a scoprire l’arricchimento reciproco che essi ricevono, proprio perché diversi, dal vivere esperienze eguali, per quanto concerne le proprie possibilità di espressione e realizzazione personale; valorizzano le caratteristiche positive tipiche dei due sessi e ne favoriscono la reciproca accettazione. In queste attività il capo pone attenzione nel far vivere l’esperienza con ruoli e coinvolgimenti differenti a seconda dei diversi tempi di maturazione di ragazzi e ragazze. Per questo sarà importante:
• rispettare il mistero della persona e i suoi tempi di crescita, ponendo la massima attenzione nella programmazione della attività e nella vita dell’unità;
• aiutare questo processo di scoperta attraverso la testimonianza dei capi quali persone che in modo sereno e maturo vivono la propria identità e la sanno mettere in relazione con l’altro. Questi obiettivi possono essere conseguiti attraverso unità monosessuate, parallele o miste.